Campagna per il ritiro del disegno di legge n. 1865

Il GiArch ha avviato una campagna per sostenere il ritiro del disegno di legge n. 1865 e per il riordino della definizione delle competenze professionali nel settore delle costruzioni e della trasformazione del territorio.

 

Spettabile

CNA Consiglio Nazionale degli Architetti
via Santa Maria dell'Anima 10, Roma Italia

All'attenzione dei:
Membri del consiglio direttivo e del
Presidente Arch. Massimo Gallione

La presente lettera è stata inviata anche alle seguenti persone ed istituzioni:
ai Presidenti delle 20 associazioni provinciali e loro iscritti,
ai Presidenti dei 103 consigli provinciali degli Ordini degli Architetti PPC,
alle Associazioni attive sul territorio nazionale che si occupano del territorio,
al Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Ing. Giovanni Rolando

ai Senatori firmatari del disegno di legge n. 1685,
al Ministro dei Beni e Attività Culturali, on. Sandro Bondi,
al Ministro delle Infrastrutture e Trasposti, Sen. Altero Matteoli,
al Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, on. Stefania Prestigiacomo,
al Ministro della Pubblica amministrazione e Innovazione, on. Renato Brunetta
al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Sen. Maurizio Sacconi
al Ministro per la semplificazione normativa, on. Roberto Calderoli
alle segreterie dei partiti politici rappresentati nel parlamento italiano


agli organi di stampa nazionale
alle riviste di settore ed ai media specializzati

 

Oggetto:

Richiesta di impegno per il ritiro del Disegno di legge 1865


Cari colleghi,

I geometri ed i periti industriali hanno presentato un disegno di legge in Senato per cercare di fare chiarezza e per meglio definire le competenze di queste figure professionali.
Il bisogno di mettere ordine nei ruoli e nelle competenze del mondo delle costruzioni e del settore che si occupa della trasformazione del territorio e' una necessita' urgente e condivisa.
Il disegno di legge e' tuttavia a nostro avviso errato e genera molta preoccupazione, per i seguenti motivi:

1_ si limita a specificare unicamente le competenze di due categorie professionali, lasciando irrisolte le questioni inerenti agli altri professionisti che operano nei processi edilizi (architetti, ingegneri civili, periti agrari, periti ed ingegneri elettrotecnici, impiantisti, conservatori, pianificatori, paesaggisti, etc.), e risulta quindi limitato e parziale. E' un disegno miope che guarda solo sino al braccio che lo sostiene. E come tutti i progetti limitati rischia di produrre danni perche' non risolve i veri problemi.

2_ rafforza il ruolo e amplia le competenze di due una categorie che talvolta non hanno le competenze necessarie in alcuni campi per la limitata formazione acquisita contribuendo a confondere e mescolare ancor di piu' gli ambiti disciplinari.
Nello specifico, e' preoccupante che vengano riconosciute in modo forte e deter-minante le competenze nel settore della progettazione architettonica (sia in campo civile che industriale) urbanistica e strutturale a tecnici senza laurea magistrale.
Vogliamo ricordare che il geometra nasce con il Regio Decreto 11 febbraio 1929, n. 274 che istituisce ''in sostituzione del perito agrimensore'' questa figura. La parola Geometra nasce da due parole greche "geo" e "metros", rispettivamente, terra e misura, e rivela la vocazione originale del geometra: quella cioè di agrimensore, ossia "misuratore della terra".
Tra i 15 punti che esplicano le competenze professionali della figura nel sopra citato decreto, solo uno accenna a 'modeste costruzioni civili' e nessuno parla di opere urbanistiche.
Il disegno di legge opera inoltre attraverso un sottile progetto di fusione delle competenze tra le categorie dei periti e dei geometri al fine di traslare competenze delle une a favore delle altre. Un piccolo esempio: tra le competenze dei geometri  non c'erano edifici industriali, che invece rientravano in quelle dei periti (e solo edili).
Il decreto parlando delle due categorie in forma congiunta, trasferisce di fatto anche queste competenze ai geometri, e cosi' via per altre cose.
Questo disegno di legge rafforza il ruolo di progettisti sia in campo architettonico che urbanistico di tecnici che difficilmente non hanno i saperi necessari ad operare nella
complessita' di un progetto di trasformazione del territorio. Perche' se e' vero che una piccola casa non trasforma una citta' e' anche vero che 1000 piccole case costruiscono una provincia. E la situazione delle provincie italiane e' sotto l'occhio di tutti.
Risulta essere quindi un Disegno di legge che andra' a produrre risultati peggiorativi nella gia' drammatica situazione dei paesaggi italiani.

3_ il decreto presenta molti errori interpretativi in specifiche questioni. Per non allun-gare troppo il presente testo si sottolinea solo il fatto che oggi quando si parla di 'mo- deste costruzioni civili' si intendono quegli interventi per cui non si necessita di permessi di costruire ma si puo' operare solo tramite dia o senza la necessita' di pratiche autorizzative. Pertanto la definizione di 'modeste costruzioni civili' e' da intendersi come volumi inferiori o pari ad un livello (e non tre).

Vorrei inoltre portare all'attenzione il fatto che il disegno di legge e' stato presentato da 5 senatori di cui primo firmatario e' un architetto di Palermo:
la Senatrice Simona Vicari (del PdL).

Questa lettera e' stata spedita a nome del GiArch, il Coordinamento Nazionale dei Giovani Architetti Italiani all'organo di rappresentanza istituzionale e politica degli architetti, il CNA o Consiglio Nazionale degli Architetti per chiedere come i delegati rappresentanti eletti stiano operando su questa questione e per porre le seguenti richieste:

1_ si chiede di intervenire al fine di fermare l'iter del disegno di legge in oggetto

2_ si chiede di organizzare un incontro congiunto con gli altri organi di rappresen-tanza delle categorie professionali e dei costruttori per definire un nuovo disegno di legge che ponga riordino complessivo al comparto (magari in forma di convegno)

3_ si chiede di prendere una forte posizione pubblica per preservare la figura ed il ruolo dell'architetto

4_ si chiede che su fatti cosi' vitali per la categoria il CNA segnali queste questioni di primaria importanza e comunichi ai suoi iscritti il risultato del suo operare

5_ si chiede al CNA di convocare in udienza la Senatrice Simona Vicari di Palermo (e se lo ha gia' fatto che ci spieghi perche' sostiene tale progetto)

Non si tratta di alzare barricate o avviare battaglie tra settori, ma e' inevitabile che un tecnico di 18 anni, con tre soli anni di scuole superiori in cui affronta temi legati alle costruzioni, non abbia le competenze e la preparazione soprattutto 'culturale' per operare trasformazioni territoriali che lasciano profondi segni sul territorio. E' necessario un riordino delle competenze nel settore e il ritiro di questo disegno di legge e' il primo passo in questa direzione.

Vi chiediamo di intervenire sulle questioni sopra indicate e vi preghiamo di darci risposta a breve indicandoci le azioni da voi previste.

In attesa di un vostro gentile riscontro, inviamo i nostri saluti.


Per il direttivo del Coordinamento Nazionale dei Giovani Architetti Italiani
 

Arch. Luca Paschini
Coordinatore Nazionale Giarch


Il link alla pagina web del senato ove poter acquisire il disegno di legge :
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Ddlpres&leg=16&id=447706

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